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ULTIMISSIME DA LILLILAND!


12/06/2012


Dopo anni di attesa, domani in libreria esce il nuovo volume della bambina filosofica, Houston abbiamo un problema, pubblicato da Rizzoli Lizard.
Yeeep!!!



L'esule di Capri


10/06/2012


La marchesa Casati viene citata in un libro di Roger Peyrefitte che si intitola "L'esule di Capri". La prefazione è di Jean Cocteau e riporta un pensiero che riguarda il barone Fersen, noto abitante dell'isola, dalla vita sregolata e dalla morte poco chiara. " Quando si sogna il genio, esserne privi diventa il peggiore dei supplizi. Ho sempre amato le creature incapaci di creare capolavori che cercano, non potendo far altro, di divenirlo loro stesse.".
Così si potrebbe a un certo modo riassumere anche l'intera "carriera" della marchesa Casati.
La foto ritrae Roger Peyrefitte.
Da Wikipedia: "Nasce da una famiglia dell'alta borghesia del Sud-Ovest della Francia. Compie studi presso un prestigioso liceo retto da religiosi. Nel 1930 supera il concorso per entrare nella diplomazia. Tra il 1933 e il 1938, è segretario d'ambasciata ad Atene. Successivamente presta servizio al Ministero degli Esteri a Parigi. Durante il Regime di Vichy svolge incarichi diplomatici, per i quali sarà poi accusato di collaborazionismo dopo la Liberazione, con conseguente sospensione dalle funzioni. Nel procedimento di epurazione sarà interamente prosciolto, ma in seguito a questa disavventura decide di dedicarsi a tempo pieno alla narrativa. Fu sostenitore dei diritti dei gay, ma le sue idee politiche saranno sempre profondamente conservatrici, con venature nostalgiche nei confronti del Regime di Vichy. Profondamente legato allo scrittore Henry de Montherlant, finirà per rompere con quest'ultimo, scrivendo anche cose spiacevoli sul suo conto. Abituato a intingere la penna nel vetriolo, polemizzerà duramente con François Mauriac, da lui descritto come un sepolcro imbiancato. Ma una connotazione costante dello stile di Peyrefitte è di modificare radicalmente opinione sull'oggetto dei suoi strali. Ad esempio, dopo aver disprezzato Charles de Gaulle quando era in vita, dopo la sua morte finirà per rivalutarlo. Adottò il suo segretario, l'aristoratico Alain Philippe Malagnac, marito della cantante Amanda Lear. Peyrefitte muore a Parigi il 5 novembre 2000, a 93 anni.



Omaggio alla poesia


15/05/2012





La marchesa ai suoi inizi


09/05/2012


Luisa Amman si era sposata con Camillo Casati nel 1900. Erano stati in viaggio di nozze a Parigi, e visitato l'Esposizione universale.
Luisa era, in quel momento della sua vita, elegantissima e sobria. Una bella e perfetta milanese. Così la ricordava il disegnatore Paul Cesar Helleu, che in quel momento fuggente le fece un ritratto. E' come un'istantanea di una giovane donna con uno stupendo e misuratissimo cappello nero con piume. Il nero e le piume sarebbero rimaste, il resto sarebbe volato via presto.
L'edificio a fianco, nel disegno, è il villino di via Piemonte che la marchesa si fece costruire a Roma. Anche quello elegantissimo e particolare. Ma già a quei tempi la Casati era cambiata, i suoi capelli erano sempre più rossi, i suoi occhi sempre più bistrati e le sue apparizioni sempre più strabilianti. Aveva già cominciato a scrivere la sua leggenda.
La fugura intera è sempre Luisa, a una caccia alla volpa a Gallarate, all'incirca ai tempi in cui aveva conosciuto D'Annunzio. Era già ossessionata dall'occulto e dalle figure femminili drammatiche come la principessa Belgioioso, la baronessina Vetsera e la contessa di Castiglione.



A proposito del principe Jean Gerace


04/05/2012


Giovanni Battista Girolamo Guido Manfredi Ugo principe di Gerace e marchese Serra. Un personaggio fondamentale per la storia del dandismo italiano, ma completamente sconosciuto e irreperibile se non in pochissime fonti.
Una di queste proviene da "Memorie di un uomo inutile" del principe Francesco Caravita di Sirignano.

"Fra gli italiani eleganti della generazione precedente alla mia, spiccava Giovanni Serra, principe di Gerace. Jean Gerace era un uomo che rendeva elegante qualsiasi cosa indossasse. Aveva un cameriere molto devoto, Pasquale, che lo trattava con rispettosa familiarità.
Guardandosi allo specchio Jean un giorno disse: "Son giovane son bello son ricco son principe, Pasquà che mi manca?" "'A capa, eccellenza." l'informò il compito cameriere. Un'altra volta Gerace, che era sceso all'hotel Savoy di Londra, col fido ancello, gli disse: "Pasquà, va' a vedere come sono vestiti gli inglesi a quest'ora del giorno." "Subito eccellenza.". Pasquale scese in strada e tornò velocemente annunciando: "Qui, come gli inglesi, siamo vestiti solo voi e io.".

A propos du Prince Jean Gerace

Giovanni Battista Girolamo Guido Manfredi Ugo, prince de Gerace et marquis de Serra. Un personnage fondamental de l’histoire du dandysme italien, mais presque  inconnu  sauf dans de rares sources, parmi lesquelles les  « Memorie di un uomo inutile » (Mémoires d’un homme inutile), écrit par le prince Francesco Caravita di Sirignano.


"Parmi les italiens les plus élégants de la génération qui précéda la
mienne, il se distingua Giovanni Serra, prince de Gerace. Jean Gerace
était un homme qui donnait de l'élégance à tout ce qu'il portait. Il avait un domestique très dévoué, Pasquale, qui lui démontrait une familiarité
respectueuse. Un jour, en se regardant dans le miroir, Jean dit : « Je suis
jeune, beau, riche et prince : Pasquà, qu'est-ce qu’il me faut ? ».

« La tête, votre excellence » répondit le poli domestique. Une autre fois Gerace, qui séjournait à l’hôtel Savoy de Londres avec son fidèle collaborateur, lui dit: « Pasquà, va voir comme ils sont habillés les anglais à cette heure du jour ». « Bien sur, votre excellence ». Pasquale descendit dans la rue et rentra tout de suite en disant : « Ici, il n’y a que vous et moi qui soient habillés comme les anglais ».





Follie a Capri


01/05/2012


La marchesa Casati, anche nei suoi soggiorni capresi, fece scalpore. Si aggirava vestita completamente di nero con in testa un alto cappello da mago e veli neri che ricadevano dalle falde e campanellini alle orecchie.
La marchesa andò a Capri per la prima volta in compagnia di Jean Serra principe di Gerace. Andarono a trovare Depéro nel suo studio. Un principe di scorta ad una "grande futurista".
Scrive Depéro: "Passando all'albergo Quisisana di Capri, apprendo che vi si trova per pochi giorni la marchesa Casati Stampa. Lascio un biglietto con i saluti e un augurio di vederla presto nel mio studio. Difatti alle ore diciotto dello stesso giorno e di ritorno dal bagno, la marchesa Casati giunge, imprevedutamente al mio studio di Anacapri. E' accompagnata da un principe napoletano e da un levriero bianco ed elastico come una piuma. calza scarpine con tacchi di madreperla; è confidenziale e intelligentissima...".
Lo scrittore Compton Mackenzie, anche lui assiduo frequentatore dell'isola insieme alla moglie, racconta di aver incontrato la marchesa appena arrivata, qualche anno più tardi, ospite del dottor Munthe. Era accompagnata da un amico effeminato, il suo gigantesco maggiordomo di colore, il pappagallo e le immancabili gazzelle dorate, e una quantità esagerata di bagagli.
La marchesa aveva invitato Mackenzie ad andarla a trovare a Villa San Michele, cosa che lo scrittore, piuttosto incuriosito, fece nei giorni a seguire.
Trovò la marchesa ad accoglierlo in un salotto, distesa su molte pellicce di orso bianco e completamente nuda.
L'aneddoto è raccontato dallo scrittore nel suo libro "Donne pericolose".

Folies à Capri

1/05/2012

 

La présence de la marquise Casati, même dans ses séjours à Capri, faisait grand bruit. Elle se promenait habillée complètement en noir avec un haut chapeau de magicien ainsi que des voiles noirs retombantes de basque et de clochettes aux oreilles.

La marquise alla à Capri pour la première fois accompagnée par Jean Serra, prince de Gerace. Ils allèrent rendre visite à Depéro dans son atelier. Une « grande futuriste » accompagnée par un prince ».

Depéro écrivit : « En passant par l’hôtel Quisiana à Capri, j’ai entendu que la marquise Casati y séjournait pendant quelque jours. Je lui ai laissé un mot dans l’espoir qu’elle venait me voir dans mon atelier. En effet, à 18 heures du même jour, la marquise Casati, qui venait de se baigner dans la mer, arriva soudain dans mon atelier de Anacapri. Elle était accompagnée par un prince de Naples e par un lévrier blanc et élastique comme une plume. Elle portait de petites chaussures avec le talons de nacre ; elle était confidentiel et  très intelligente… »

L’écrivain Compton Mackenzie, lui aussi habitué assidu de l’île avec sa femme, disait d’avoir rencontré la marquise qui venait juste d’arriver, hôte du médecin Munthe. Elle était accompagné par un ami efféminé et par son énorme majordome noir, son perroquet, ses immanquable gazelles d’or, et une quantité exagérée de bagages. La marquise avait invité Mackenzie aller lui rendre visite à Villa San Michele, où l’écrivain, plus qu’intrigué, se rendait dans les jours suivants.

A son arrivée, la marquise l’avait accueilli allongée sur plusieurs fourrures d’ours blanc, entièrement déshabillée.

Cette anecdote est rappelée par l’écrivain dans son livre Femmes extraordinaires.

 





Villa Lysis


29/04/2012


La marchesa Casati era una frequentatrice di Villa Lysis, sempre a Capri. La casa che il barone, molto chiacchierato, Fersen si era fatto costruire nell'isola. Nella villa era stata ricavata una bellissima saletta che veniva usata come fumeria di oppio dal proprietario e dai suoi ospiti, tra cui appunto la marchesa, dedita a diversi tipi di sostanze. Il barone era noto a Capri, come del resto molti altri frequentatori dell'isola, per la sua omossessualità e per il suo interesse, anche artistico, per i giovani capresi.
La morte in circostanze mai totalmente chiarite di Fersen, dovuta probabilmente a un overdose, getta un alone di mistero attorno alla vita e al carattere di questo personaggio.
Sul fregio della villa campeggia ancora il motto "Amori et dolori sacrum".

Villa Lysis
29/04/2012

La marquise Casati était une habituée de Villa Lysis, toujours à Capri. Il s’agissait de la maison du
baron Fersen, très discuté pour sa réputation ambigüe. Dans la villa il avait fait installé un fumoir
pour l’opium très confortable, dans lequel il recevait ses hôtes, parmi lesquels la marquise, qui
utilisait toute sorte de drogues.
Le baron était bien connu à Capri, comme d’ailleurs la plus part des autres habitués de l’île, pour
son homosexualité et pour son intérêt, aussi artistique, pour les jeunes de Capri.
La mort de Fersen dans de circonstances jamais complètement clarifiées, due probablement à une
surdose, entourait d’un voile de mystère la vie et le caractère de ce personnage.
Sur la frise de la villa ressort encore le mot « Amori et dolori sacrum ».



La marchesa a Capri


27/04/2012


La marchesa Casati prese in affitto per molti anni la villa di San Michele a Capri di proprietà del dottor Axel Munthe.
L'amore per quel posto incantato durò quanto le beghe legali tra il proprietario e la ingombrante inquilina.
Un resoconto di questo lungo elenco di beghe e litigi è presente nel sito di Villa San Michele.
Quella dimora, che il povero Munthe aveva voluto come la casa del sole e del vento, fu adattata dalla marchesa a suo gusto. Le pareti furono tinteggiate in nero e lunghi drappi scuri coprivano le pareti chiare.

La marquise à Capri
27/04/2012

La marquise Casati avait loué pendant plusieurs année la Villa San Michele, sur l’île italienne de
Capri. La villa appartenait au médecin suédois Axel Munthe.
L’amour de la marquise pour ce lieu enchanté dura autant que les ennuis légaux entre le propriétaire
et l’encombrant locataire.
Le compte rendu de cette longue liste d’ennuis et de disputes est affiché sur le site de la Villa San
Michele.
Cette résidence, que le pauvre Munthe avait conçu comme la maison du soleil et du vent, fut
modifiée par la marquise à son goût. Les parois furent teintées en noir, et des grands draps foncés
couvraient les parois claires.



Ancora vita a Milano


20/04/2012


La madre della Casati, la signora Lucia Bressi, era nata a Vienna, da padre italiano e madre austriaca. Il padre, il conte Alberto, era un magnate della finanza lombarda.
La madre era morta molto presto, nel 1894, e il padre l'aveva seguita due anni dopo, forse per il troppo lavoro e il troppo stress.
Fatto sta che Luisa e la sua sorella maggiore Fanny erano diventate due ereditiere di primo piano nel contesto europeo.

Toujours à Milan
20/04/2012

La mère de la Casati, madame Lucia Bressi, est née à Vienne, son père étant
italien et sa mère autrichienne.
Son père, le compte Alberto, était un magnat de la finance en Lombardie.
Sa mère est décédée très tôt, en 1894, et deux ans après son père
l’avait suivie, peut être en raison du travail et du stress.
Luisa et sa soeur ainée Fanny étaient ainsi devenues deux héritières
de premier plan en Europe.



I love Milano


19/04/2012


Luisa Casati era nata a Milano nel 1881. Era la secondogenita del conte Amman, industriale e magnate illuminato, proprietario di cotonifici all'avanguardia a Pordenone.
Milano, all'epoca, era una città movimentata e frenetica come sempre.
L'elettricità era appena arrivata.

J’adore Milan
19/04/2012

Luisa Casati est née en 1881. Elle était la cadette du compte Amman, un esprit éclairé, industriel et
propriétaire de cotonneries à Pordenone, en Italie du nord.
A cette époque, Milan était une ville mouvementée et frénétique comme toujours.
L’électricité venait d’être découverte.




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